Il progetto Aretè ha avuto una durata pluriennale e si è sviluppato principalmente lungo l'asta del Fiume Ticino e nelle aree agricole limitrofe. Gli interventi realizzati hanno avuto come filo conduttore l'acqua e l'obiettivo è stato quello di creare nuovi habitat, o migliorare le condizioni di quelli esistenti, in modo da favorire la presenza di una ricchissima serie di specie vegetali e animali. Per fare ciò, molti enti, tra parchi e consorzi irrigui, sono stati in prima linea nelle attività. Guarda il video di fine progetto per scoprire dove e cosa è stato fatto dal 2019 ad oggi per il nostro territorio!
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All’interno del progetto Aretè, l’Associazione Irrigazione Est Sesia ha realizzato 42 frog pool lungo quattro corsi d’acqua situati in Lomellina (provincia di Pavia). Le frog pool, o “vasche per anfibi”, sono piccole aree di acqua ferma ottenute dalla risagomatura spondale dei corsi d’acqua. Rappresentano piccoli rifugi in grado di ospitare specie vegetali e animali, soprattutto ovature di rane, che, con sempre più difficoltà, trovano luoghi di vita idonei nella pianura coltivata, dove le zone umide sono sempre più rare. Domenica 20 novembre, una cinquantina tra adulti e bambini hanno partecipato alla Festa dell'Albero nel Parco del Roccolo. Uno splendido sole e il bosco di Arluno hanno fatto da sfondo a una fiaba animata sui segreti del bosco. Subito dopo, Lorenzo Baio, Legambiente, ha illustrato il progetto Aretè, e Fulvio Caronni, responsabile del Settore Vegetazione e Boschi del Parco del Ticino, ha illustrato gli interventi per eliminare il Ciliegio tardivo e l'Ailanto, specie esotiche invasive, e ripristinare diverse specie di alberi autoctoni come la farnia (per saperne di più: https://bit.ly/parcodelroccolo). Adulti e bambini hanno contribuito a questo intervento piantando decine di alberi affiancati dalla Guardie Ecologiche Volontarie del Parco del Roccolo e dall'amministrazione comunale di Arluno.
Grazie a tutti i partecipanti, grandi e piccini! Domenica 23 ottobre, nell’ambito del progetto Aretè, un nutrito e appassionato gruppo di cittadini è stato accompagnato alla scoperta delle bose, caratteristiche buche per la raccolta dell’acqua piovana tipiche dei vigneti del novarese (per saperne di più: https://bit.ly/BoseNovaresi).
Nonostante la giornata uggiosa, i colori e i profumi dell’autunno tra le colline di questo angolo prezioso della Riserva MAB Unesco “Ticino Val Grande Verbano”, hanno reso la passeggiata un momento di condivisione davvero emozionante: gli zoologi del progetto hanno raccontato l’importanza delle bose per libellule, anfibi e uccelli, affiancati dal personale del Museo civico archeologico etnografico C.G. Fanchini di Oleggio, che ha spiegato la geologia e la storia dei luoghi visitati. Grazie a tutti gli accompagnatori e ai partecipanti! Nell’ambito del progetto A.R.E.T.È. - Acqua in rete - si inserisce l’intervento di riqualificazione della composizione floristica dei boschi e di conservazione degli habitat Natura 2000 in Comune di Robecchetto con Induno (MI) all’interno del “Bosco delle Faggiole – Isolone” sulla riva sinistra del fiume Ticino. Gli interventi rientrano nell’ambito dell’Azione N.5 - “Buone Pratiche Parco Lombardo della Valle del Ticino” - e seguono gli indirizzi gestionali e gli obiettivi di miglioramento ambientale indicati dagli strumenti di programmazione e pianificazione del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Su una superficie di poco più di 26.000 mq si è proceduto a realizzare interventi di recupero della composizione floristica di specie autoctone, contrastando, per quanto possibile, le specie esotiche alloctone a carattere infestante. La specie esotica più problematica nei boschi del Ticino è il ciliegio tardivo (Prunus serotina), specie nordamericana molto “aggressiva” che è in grado di creare gravi scompensi agli equilibri degli ecosistemi forestali. Al taglio più o meno intenso a carico delle specie esotiche è stato abbinato il rinfoltimento con specie autoctone tipiche di boschi chiusi e ombrosi, al fine di contrastare i ricacci e la rinnovazione di specie non desiderate e di creare una formazione di piante “madri”, produttrici di semi, su cui ricostruire una composizione del bosco più equilibrata. Gli interventi di controllo delle specie esotiche a carattere infestante sono stati indirizzati in modo differente a seconda delle condizioni del bosco. Dove si riscontrava una presenza significativa di specie autoctone, quali farnia, cerro, ontano nero, pioppo nero e pado, oltre a soggetti di platano di grandi dimensioni (specie alloctona ma di facile contenimento e, nel contesto, particolarmente utile a formare una copertura che contrasti lo sviluppo e la diffusione del ciliegio tardivo), si è previsto un diradamento di entità moderata senza nuove piantagioni, favorendo la flora autoctona già presente. Viceversa nei tratti di bosco con grande prevalenza di specie alloctone invasive, in particolare del ciliegio tardivo e della robinia, con riserve di specie quercine si sono realizzati tagli localizzati ma intensi, volti alla reintroduzione di specie autoctone."
Sabato 21 maggio 2022, in occasione della GIORNATA EUROPEA DELLA RETE NATURA 2000, il progetto ARETE’ ha creato un momento di scoperta dell'affascinante Garzaia di Sant'Alessandro (PV). E' stato un momento importante di valorizzazione e spiegazione degli interventi di mantenimento e potenziamento degli habitat umidi e ottimizzazione della circolazione dell’acqua dell'oasi, effettuati proprio in seno al progetto “Areté – Acqua in rete: gestione virtuosa della risorsa idrica e degli agroecosistemi per l’incremento del capitale naturale". Con i visitatori, oltre ai volontari di Legambiente, Paolo Losio della Provincia di Pavia e Fabrizio Stefani di IRSA/CNR che ci hanno guidato all'interno della Garzaia e il team del progetto LifeDrylands. L’area d’interesse progettuale ha come fulcro la Valle del Ticino, ma si estende verso ovest fino colline novaresi, nelle zone ricomprese nella Riserva MAB UNESCO Ticino Valgrande Verbano, scende verso la Lomellina, mentre a est raggiunge l’Alto Milanese. Aretè, progetto guidato dal Parco Lombardo Valle del Ticino e cofinanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Capitale Naturale 2018”, può contare sulle competenze di un ampio gruppo di partner: l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, la Provincia di Pavia, l’Associazione Irrigazione Est Sesia, il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, l’Università degli Studi di Milano, l’Istituto di Ricerca sulle Acque – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente Lombardia Onlus, la Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus e la Società di Scienze Naturali del Verbano Cusio Ossola.
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June 2023
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