Un altro successo per il progetto Aretè: col chiudersi dell’estate 2020 sono state realizzate dal Consorzio ETVilloresi 6 piccole riserve d’acqua artificiali per anfibi e altri animali acquatici, localizzate lungo la rete irrigua Villoresi, a Malvaglio, Inveruno, Cuggiono, Castano Primo e Magenta. Si tratta di piccole depressioni create sul fondo dei canali secondari e terziari, per permettere agli anfibi e ad altri animali (libellule, aironi, …) di trovare un luogo dove riprodursi o alimentarsi durante il corso dell’anno. I canali derivati dal Villoresi infatti, hanno lo scopo principale di fornire acqua per irrigare i campi; la distribuzione della risorsa irrigua viene eseguita con metodo a scorrimento e su turnazione programmata, a seconda della disponibilità di acqua nel bacino del Lago Maggiore e delle sottoscrizioni irrigue presentate ogni inizio anno. In stagione non irrigua, se non vi sono sottoscrizioni di acqua jemale, rimangono asciutti. Grazie all’intervento di Aretè, la disponibilità di siti idonei per gli anfibi e altri piccoli animali acquatici è aumentata, anche in contesti fortemente antropizzati. Nelle depressioni realizzate sul fondo di alcuni canali, l’acqua riesce ad accumularsi e rimanere per un periodo sufficientemente lungo da permettere la vita degli animali anche tra una turnazione e l’altra; in periodi non irrigui inoltre, le vasche possono comunque fungere da bacini di accumulo di acqua piovana.
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Ottime notizie dal progetto: abbiamo finora recuperato 7 bose nell’area MAB UNESCO “Ticino
Val Grande Verbano”, Mezzomerico e Suno (Novara, Piemonte). Questi piccoli rifugi svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere la biodiversità nelle aree in cui si pratica la viticoltura. Che cos’è una bosa? Fino a qualche decennio fa, in ogni vigna, veniva scavata una buca di circa 10 m², profonda tra 1,5 e 2 m che, durante le piogge, si riempiva d'acqua divenendo una piccola, ma importante riserva di questo bene prezioso: il suolo argilloso infatti è in grado di trattenere l'acqua nella buca (da qui il nome “bosa”) per molto tempo, dando la possibilità ai viticoltori di disporre di una comodissima riserva. Le bose erano inoltre spesso circondate da alberi da frutto che con la loro ombra fornivano ristoro durante i caldi periodi estivi. Oggi, con l'avvento dei mezzi meccanici le bose sono percepite come un qualcosa di “vecchio” e spesso un intralcio ai movimenti del trattore e vengono quindi abbandonate. Per questo motivo rischiano di scomparire assieme ad un paesaggio tradizionale e ad una cultura locale che ha favorito, nel corso di centinaia di anni, la coltivazione della vite con un equilibrio favorevole tra natura ed economia. Perché è importante per l’ambiente? Le bose sono un vero e proprio scrigno di biodiversità. Offrono siti di alimentazione e riproduzione per molti insetti acquatici, come le libellule, oltre che ad anfibi e rettili, e sono un punto di ristoro dove mammiferi e uccelli vanno a dissetarsi. Anche le piante trovano nelle bose un luogo ideale dove insediarsi e crescere. Durante il progetto Aretè sono state censite nelle bose e negli ambienti circostanti 23 specie di libellule, 8 specie di anfibi, 71 specie di uccelli; mentre sono state ritrovate 57 specie erbacee, di cui 17 considerate rare per il Piemonte e la Lombardia! Come è intervenuto il progetto Areté? Abbiamo proceduto con la pulizia e ripristino di bose esistenti e la creazione di nuove bose dove in passato erano presenti. La pendenza delle sponde è stata ridotta mediante creazione di alcuni gradini, sia al fine di permettere alla fauna di potere accedere alle bose sia per consentirne l'uscita in caso di cadute accidentali. Sono state effettuate piantumazioni di erbe e alberi autoctoni per incrementare la biodiversità, ma anche per creare ombreggiamento. In ricordo della tradizione delle bose come punto di ristoro durante i lavori nella vigna, è stato infine posizionato un tavolino con panche e pergolato. | !! Questo evento è stato rinviato a data da definirsi, considerata la situazione sanitaria e le nuove direttive contenute nel Dpcm del 18 ottobre |
Il 27 ottobre alle 10.30 proponiamo una visita a piedi delle bose, con la guida di esperti dell'Ente di Gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore. Titolo dell'appuntamento: "Alla scoperta delle bose, ambiente di fascino e mistero"! Ci troviamo a Mezzomerico, per poi inoltrarci nelle vigne tra Mezzomerico e Suno. Le macchine potranno essere parcheggiate vicino "La Madonnina", all'incrocio tra via Matacci e la SP 18. Google Maps: https://goo.gl/maps/LKoe6L1XPpB64wgW8 Consigliamo abiti caldi e scarponcini e chiediamo gentilmente di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento di 1 metro. Vi aspettiamo!! Per informazioni: Filippo Scacchi - [email protected] - 348.2339099 Link per iscriversi: https://forms.gle/3K8dgktqb4wnhfwph |
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June 2023
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