Per realizzare i nostri obiettivi, abbiamo individuato una serie di strategie. Il nostro focus è stato l’attivazione di “buone pratiche” che potessero con il tempo tradursi in un’opportunità di arricchimento ecosistemico.
restauro forestale e conservazione degli habitat Natura 2000
Il restauro forestale è un intervento di miglioramento delle zone boschive che si pone come obiettivo il recupero della composizione floristica originale. Tra gli interventi abbiamo pianificato il diradamento moderato e la ricostituzione di nuclei di piante autoctone, come il pioppo nero o tremolo, il carpino bianco, il cerro, l’orniello e la sanguinella. Sono previste operazioni di valorizzazione delle aree prative, essenziali per l’ecosistema della pianura. I prati da sfalcio o permanenti, infatti, ostacolano la diffusione delle piante invasive e rappresentano una riserva di biodiversità, dove è possibile incontrare anche specie molto rare. Particolare attenzione verrà riservata alle zone protette dalla rete Natura 2000; all’interno di questi siti sono stati infatti individuati e cartografati habitat dall’estensione molto ridotta la cui conservazione assume grande rilevanza.
incremento del valore ambientale degli agrosistemi
Attraverso un’azione di divulgazione e sensibilizzazione fra gli addetti al settore agricolo, in fase di stesura del progetto sono state acquisite diverse “manifestazioni d’interesse” da parte di aziende agricole particolarmente attente alle questioni ambientali, le quali beneficeranno poi in fase di apertura dei bandi di punteggi di priorità nella stesura della graduatoria. Gli interventi di cui le aziende agricole saranno protagoniste hanno la peculiarità di essere stati sperimentati già nella Valle del Ticino in passato. È quindi stato verificato l’effetto positivo sugli agroecosistemi e sulla biodiversità. Tra i preziosi ambienti agricoli interessati da queste operazioni ricordiamo bose, fasce prative non sfalciate e marcite.
VALORIZZAZIONE DEL RETICOLO IDRICO
Le azioni dedicate al reticolo idrico puntano ad aumentarne il valore ambientale e la funzionalità agendo su diversi fronti. È previsto il recupero dei fontanili, la riqualificazione delle sponde con ingegneria naturalistica e il sostengo alla fauna fluviale. In quest’ultimo caso l’obiettivo verrà raggiunto attraverso la creazione di frog pool e aree di divagazione, in cui verrà ristabilita anche la flora acquatica autoctona. Verranno inoltre progettate nuove aree umide. La ricca e diversificata vegetazione di questi ecosistemi li rende capaci di assimilare nutrienti e generare condizioni favorevoli per la decomposizione microbica della sostanza organica. Per questo le zone umide vengono considerate dei “depuratori naturali”. Dal punto di vista biologico sono definite “serbatoi di biodiversità”; tra gli uccelli minacciati di estinzione a livello mondiale, ad esempio, 146 specie dipendono dalle zone umide.