In questa pagina forniamo aggiornamenti sullo sviluppo dei cantieri, dei lavori di valorizzazione e delle nostre azioni di comunicazione.
video finale del progetto aretè - acqua in rete
Il progetto Aretè ha avuto una durata pluriennale e si è sviluppato principalmente lungo l'asta del Fiume Ticino e nelle aree agricole limitrofe. Gli interventi realizzati hanno avuto come filo conduttore l'acqua e l'obiettivo è stato quello di creare nuovi habitat, o migliorare le condizioni di quelli esistenti, in modo da favorire la presenza di una ricchissima serie di specie vegetali e animali. Per fare ciò, molti enti, tra parchi e consorzi irrigui, sono stati in prima linea nelle attività. Guarda il video di fine progetto per scoprire dove e cosa è stato fatto dal 2019 ad oggi per il nostro territorio!
LE FROG POOL DI ARETé
All’interno del progetto Aretè, l’Associazione Irrigazione Est Sesia ha realizzato 42 frog pool lungo quattro corsi d’acqua situati in Lomellina (provincia di Pavia). Le frog pool, o “vasche per anfibi”, sono piccole aree di acqua ferma ottenute dalla risagomatura spondale dei corsi d’acqua. Rappresentano piccoli rifugi in grado di ospitare specie vegetali e animali, soprattutto ovature di rane, che, con sempre più difficoltà, trovano luoghi di vita idonei nella pianura coltivata, dove le zone umide sono sempre più rare.
I prati umidi di areté
Con il progetto Aretè è stata avviata la sommersione autunnale di prati e campi: alla fine dell'estate, 8 aziende agricole hanno aderito all'iniziativa, permettendo di creare delle zone umide temporanee. Il beneficio per la biodiversità è stato immediato: una trentina le specie di uccelli - anche protette - avvistate in questi territori, e poi insetti, libellule in primis. L'intervento permette anche una "ricarica" della falda acquifera, con benefici importanti per tutti.
Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del Roccolo, che si estende per circa 16 km 2 , si trova nell'alta Pianura Padana, a nord-ovest della città di Milano, a cavallo tra i comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago. Nato a metà degli anni Novanta, ha oggi un ruolo ambientale molto importante nel territorio densamente urbanizzato dell'Alto Milanese. Ha infatti l’obiettivo di tutelare e migliorare gli ambienti naturali presenti, come piccoli boschetti e prati permanenti, e di valorizzare pratiche agricole sostenibili. Nel 2020, grazie al progetto Aretè, sul territorio del Parco sono stati promosso degli interventi di miglioramento forestale, effettuando il taglio di alberi alloctoni invasivi, con successiva messa a dimora di piantine forestali di specie autoctone. Visita con noi il PLIS e il bosco di Arluno!
ALLA SCOPERTA DEI CANALI DEL VILLORESI
Il Canale Villoresi e la sua fitta rete irrigua costituiscono delle “vie d’acqua” che permettono di irrigare numerose campagne nei territori compresi tra Ticino e Adda. I canali derivati dal Villoresi ricevono acqua a seconda delle sottoscrizioni annuali presentate dagli agricoltori e relative alle esigenze agricole delle colture previste.
Grazie alla partecipazione al progetto Aretè, il Consorzio ET Villoresi ha potuto sperimentare una nuova modalità di recupero e valorizzazione di parte del suo reticolo, coniugando efficienza idraulica e valorizzazione ambientale. Sono stati infatti effettuati diversi interventi per migliorare la funzionalità della sua rete di canali e la loro capacità di ospitare vegetazione e fauna autoctone. Di cosa si tratta? Sono state realizzate depressioni artificiali sul fondo di alcuni canali secondari e terziari, per accogliere anfibi e animali legati all’acqua (per saperne di più clicca qui! https://progettoarete.weebly.com/news/october-26th-2020), installate bat-box e cassette nidi per uccelli diurni ed effettuati miglioramenti della vegetazione arboreo-arbustiva, eradicando il prugnolo tardivo e sostituendolo con specie tipiche dei boschi padani come la farnia, l’acero, l’olmo, il carpino, il frassino e il ciliegio. “Passeggia” lungo i canali del Villoresi, alla scoperta di ambienti, piante e animali!
Il territorio delle colline novaresi nell’area della Riserva della Biosfera MAB Unesco “Ticino Val Grande Verbano” è caratterizzato da suoli argillosi ed asciutti, attraversati qua e la da piccoli ruscelli a regime torrentizio.
Fino a qualche decennio fa, in ogni vigna, veniva scavata una buca di circa 10 mq, profonda tra 1,5 e 2m che, durante le piogge, si riempiva d'acqua divenendo una piccola, ma importante riserva di questo bene prezioso: il suolo argilloso infatti è in grado di trattenere l'acqua nella buca (da qui il nome “bosa”) per molto tempo, dando la possibilità ai viticoltori di disporre di una comodissima riserva utilizzabile per i piccoli fabbisogni giornalieri così come per i trattamenti con il rame o lo zolfo per combattere le avversità che affliggono la vite. Le bose sono spesso circondate da alberi da frutto che con la loro ombra danno ristoro durante i caldi periodi estivi. Queste buche d'acqua rappresentano un ambiente ideale per insetti acquatici, come le libellule, oltre ad anfibi e rettili, nonché punto di ristoro per dissetare mammiferi e uccelli.
Oggi, con l'avvento della tecnologia le bose sono percepite come un qualche cosa di “vecchio” e spesso un intralcio ai movimenti del trattore e vengono quindi abbandonate. Per questi motivi sempre più rischiano di scomparire assieme ad un paesaggio tradizionale e ad una cultura locale che ha favorito, nel corso di centinaia di anni, il fiorire della “cultura del vino” e della coltivazione dei vigneti mantenendo un equilibrio favorevole tra natura ed economia. Il progetto Aretè - Acqua in rete, mira a preservarle o recuperarle.